LAVORO INTERIORE

LAVORO INTERIORE

LAVORO INTERIORE

Un giorno un uomo salì su una montagna dove si rifugiava una donna eremita che meditava, e le chiese:
– Cosa fai in tanta solitudine?
Al che lei rispose:
– Ho un sacco di lavoro da fare.
– E come fai ad avere così tanto lavoro? … Non vedo niente qui …
– Devo allenare 2 falchi e 2 aquile, tranquillizzare 2 conigli, disciplinare 1 serpente, motivare 1 asino e domare 1 leone.
– E dove sono? … Non li vedo …
– Li ho dentro.
– I falchi si lanciano su tutto quello che mi viene presentato. Devo allenarli a lanciarsi su cose buone. Sono i miei occhi.
– Le aquile, con i loro artigli, feriscono e distruggono, devo insegnare loro a non fare del male. Sono le mie mani.
– I conigli vogliono andare dove vogliono, scappano dall’affrontare situazioni difficili, devo insegnare loro a stare tranquilli anche se c’è sofferenza o ostacoli. Sono i miei piedi.
– L’asino è sempre stanco, è testardo, molto spesso non vuole portare il suo peso. È il mio corpo.
– Il più difficile da domare però è il serpente. Anche se è rinchiuso in una gabbia robusta, è sempre pronto a mordere ed avvelenare chiunque sia vicino. Devo disciplinarlo. È la mia lingua.
– Ho anche un leone. Oh … è fiero, vanitoso, crede di essere il re. Devo domarlo. È il mio ego.
– Come vedi, amico mio, ho molto lavoro da fare. E tu? A cosa stai lavorando?
Antica Leggenda Zen

Il Lavoro interiore o su di sé è eliminare, senza alcun giudizio, e con tutta onestà:
– i veli delle illusioni e dell’oblio;

– i condizionamenti;

– le maschere;

– le catene;

– i programmi;

– le abitudini;

– i limiti;

– i vizi.

Solo il tempo, l’ascolto, l’osservazione e l’allenamento quotidiano nel ri-conoscere gli accadimenti interiori e nel trasformare le debolezze in forze, permette di materializzare il Lavoro interiore, che plasma l’esterno dall’interno, che plasma il corpo e la realtà esteriore dallo spirito e dall’anima.

… SEI QUI PER IMPARARE E POI PER VOLARE …

La Casa delle Farfalle

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